La pandemia da COVID-19, che ci ha colpiti nell’ultimo anno, ha fatto nascere una serie di interrogativi e l’esigenza di trovare nuove soluzioni in diversi ambiti del mondo del design per combattere l’aumento dei contagi.
Anche nel mondo del design di interni e dell’edilizia, pur non essendo del tutto nuovi alla materia, gli esperti stanno adottando l’utilizzo di materiali antibatterici a prova di virus e agenti patogeni.
Vediamo insieme una breve panoramica su materiali antibatterici utilizzabili oggi nell’edilizia
L’edilizia ed i nuovi materiali antibatterici
Vernici e matieriali antibatterici non sono di nuova concezione ma sono disponibili sul mercato già da diversi anni. Il loro utilizzo tuttavia sta prendendo piede con l’esplodere della pandemia.
L’arrivo del COVID-19 ha ribadito l’importanza di un ambiente igienico e sanificato non solo per luoghi ad alto rischio come ospedali e case di cura ma per qualunque ambiente affollato nel quale le persone debbano fermarsi a lungo.
La figura del designer si occuperà quindi non solo di concepire spazi che leggano i bisogni ed i comportamenti degli utenti, come sempre abbiamo insegnato ad i nostri studenti del Corso Triennale di I Livello in Design e Architettura degli Interni, ma a prendere in considerazione anche le necessità sanitarie derivanti dalla pandemia.
Con il graduale rientro alla normalità delle attività lavorative dopo la parentesi smart-working, la sicurezza di fabbriche, uffici e studi professionali diventerà punto di massima importanza: sarà necessario concepire misure di protezione che fino a qualche mese sarebbero state considerate straordinarie.
Nei luoghi in cui trascorriamo la gran parte del nostro tempo: stazioni, hotel, uffici, ristoranti ecc… Andranno applicate le nuove soluzioni concepite oggi: concezioni innovative di industrial design e progettazione di interni; perché il proliferare di virus, batteri e microorganismi è un problema che riguarda la salute di tutti.
Negli ultimi anni, si è posta con forza la problematica della sostenibilità dei materiali, noi abbiamo risposto con il Corso specialistico di II livello in Ecodesign e Bioarchitettura degli Interni. La stessa forma mentis va adesso applicata per la ricerca di materiali non solo sostenibili dal punto di vista ecologico, ma che siano anche in grado di prevenire allergie, infezioni e contagi.
Materiali antibatterici naturali
La prima categoria di materiali antibatterici è quella costituita da tutti quei materiali dotati di capacità antibatteriche naturali. Parliamo soprattutto di rame, argento, oro e zinco, metalli la cui struttura chimica costituisce una barriera naturale contro il proliferare di funghi, virus, germi e batteri.
Il rame e le sue leghe, come ottone e bronzo, sono infatti un ottimo esempio di materiali antibatterici naturali in grado di distruggere e non fare proliferare molti dei microrganismi presenti sulla propria superficie attraverso un processo interno puramente chimico.
La scelta del rame come materiale per le superfici domestiche è una soluzione non sempre praticabile, soprattutto a causa delle limitazioni del metallo stesso in termini di resistenza e possibilità di modellazione.
Anche il ricorso alla ramatura o zincatura delle superfici ha i suoi problemi, visto che lo strato in metallo è talmente sottile da non poter garantire nel lungo periodo un’adeguata capacità antibatterica: è infatti sufficiente un graffio o un’abrasione per mettere allo scoperto il materiale sottostante, non antibatterico, per vanificare l’utilità igienica dello strato metallico.
Materiali con trattamento antibatterico superficiale
Esistono inoltre materiali utilizzati per rivestire le superfici domestiche che acquisiscono capacità antibatteriche in seguito a processi di alterazione chimica o strutturale. Dopo tali processi il materiale viene rivestito con una apposita pellicola, oppure trattato in superficie con composti chimici particolari – come gli ioni d’argento – che uccidono i batteri, i quali saranno poi facilmente rimossi con le normali operazioni di pulizia.
Principale problema di questi materiali antibatterici, siano essi rivestiti o trattati in superficie, è lo stesso di ramatura e zincatura: la protezione igienica è garantita solo dallo strato superficiale che, in caso di danni o usura prolungata, può venire meno: una volta trovata una falla nello strato superficiale, batteri e germi torneranno a proliferare.
Materiali con antibatterici integrati
Questa categoria comprende tutti quei materiali che hanno acquisito proprietà antibatteriche attraverso l’integrazione completa al loro interno di composti chimici come il biossido di silicio o di titanio e il già citato trattamento con ioni d’argento.
Parliamo quindi di materiali o miscele di materiali eterogenei (plastiche, ceramiche, metalli) trattati in modo tale da mantenere sempre la loro efficacia antibatterica, al contrario di quelli trattati superficialmente, proprio perché gli elementi antibatterici fanno parte del materiale stesso.
Appartengono a questa categoria la maggior parte dei prodotti commerciali utilizzati per il rivestimento delle superfici domestiche come pavimenti, pareti del bagno e piani cucina.
Nuove tecnologie
Assisteremo ad un uso sempre più massiccio di tecnologie contactless e wireless.
Queste permetteranno di evitare il più possibile il contatto fisico con i materiali, particolarmente il metallo sul quale il COVID-19 ha una maggiore possibilità di sopravvivere.
Verranno adottati nuovi criteri nella scelta dei materiali stessi e dei rivestimenti, utilizzando quelli con maggiore capacità di contrasto a virus e batteri.
Insomma, nell’era del Corona Virus , figure quali architetti, interior design e designer di spazi vivibili acquistano una importanza fondamentale, essendo preparati ad affrontare le sfide di un mondo in cui è necessario porre una maggiore attenzione sulla salubrità degli spazi privati e condivisi.
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