Il mondo della moda diventa sempre più dinamico e richiede ai designer di sviluppare più conoscenze, non soltanto a livello tecnico e di stile ma anche culturali e linguistiche. In questo scenario, due giovani talenti della nostra Accademia, Andrea Di Giulio e Giada Zanotti, si sono distinti a livello internazionale e hanno portato il loro talento oltre i confini nazionali, partecipando rispettivamente alla Marrakech Fashion Week e alla Colombo Fashion Week.

Ho saputo che avrei partecipato alla Marrakech Fashion Week a fine dicembre, il giorno dopo la mia seduta di laurea, un’occasione che mi ha presentato l’Accademia. È stato fantastico poi sapere di essere stato selezionato, un mix di emozione e soddisfazione. ricorda Andrea quando gli chiediamo della sua esperienza.

Arrivato in Marocco, Andrea ha allestito il suo stand al Palais des Congrès, immergendosi immediatamente nell’atmosfera frenetica dell’evento. I fitting con le modelle e la creazione di contenuti per i social media hanno reso l’esperienza ancora più coinvolgente.
La sfilata è stata per Andrea un momento di pura magia, dove ha visto le sue creazioni prendere vita in passerella, accolte dal caloroso apprezzamento del pubblico: “Questa esperienza ha superato ogni mia aspettativa, ho lasciato un pezzo di cuore in Marocco”. Per un giovane designer è sempre gratificante portare il proprio talento in contesti internazionali e incontrare persone di culture diverse. Al suo ritorno, Andrea ha portato a casa non solo ricordi indimenticabili ma anche un’enorme crescita professionale. L’esperienza ha affinato le sue competenze nel mondo della moda, espanso il suo network professionale e fornito lezioni pratiche inestimabili.

Anche Giada ha vissuto un’importante esperienza internazionale. La giovane designer ha partecipato alla Colombo Fashion Week 2024 e nonostante l’agitazione iniziale, ci ha confessato di aver trascorso momenti di pura gioia e di orgoglio. Giada ci fa notare quanto per lei sia stata fondamentale la professionalità e il supporto ricevuto dallo staff, durante i preparativi e il fitting fino al momento della sfilata.

La sfilata è stata un mix di emozioni. È stato davvero gratificante vedere la mia collezione sfilare per un evento così importante e a livello internazionale.
Sono anche molto contenta del modo in cui sono stati valorizzati i capi e come è stata sfruttata la musica per creare esattamente il tipo di atmosfera drammatica che volevo. Non potevo sperare di meglio.

Quest’esperienza si è rivelata estremamente gratificante e formativa per Giada, che consiglia vivamente a chiunque di cogliere simili opportunità. Il viaggio a Colombo è stato anche un’occasione per incontrare persone con visioni artistiche diverse, una fonte di ispirazione e crescita personale oltre che artistica.

Andrea e Giada sono due esempi evidenti di come la passione, il talento e l’impegno possano condurre a risultati straordinari. Sono storie di successo che ispirano e motivano tutti i nostri studenti a superare limiti personali e non solo geografici.

Nella società odierna il termine “errore” viene utilizzato quasi sempre con un’accezione negativa. Ma cosa potrebbe accadere se invece fosse considerato un’opportunità creativa stravolgendo così questa visione? Francesca Cozzolino, che ha terminato il suo percorso di laurea in Design della Comunicazione a marzo 2023, ci offre una prospettiva unica e rivoluzionaria con la sua tesi dal titolo “Retroforma”: La scoperta di sé attraverso l’intelligenza artificiale”.

Quante volte, noi designer o creativi ci siamo sentiti dire queste parole: “Hai sbagliato! Non è così che si progetta! Non è così che funziona!” Ed ecco che l’errore è diventato il principio cardine su cui si sviluppa l’intero processo del mio progetto di tesi. Nell’immaginario comune l’errore è considerato un limite, ma con il mio progetto di tesi volevo dimostrare che può diventare parte del processo creativo.

Il suo approccio innovativo si avvale anche dell’intelligenza artificiale come strumento di esplorazione e creazione. Attraverso l’utilizzo di Midjourney, un software AI avanzato, Francesca ha prodotto immagini straordinarie mediante comandi testuali e un dialogo interattivo con la macchina. Questo esperimento è una dimostrazione pratica di come l’AI possa essere utilizzata per spingere i confini della creatività umana.

La tesi si articola in tre serie fotografiche, ognuna con un tema distinto. La prima serie esplora il concetto della maschera, indagando la percezione dell’essere umano tra forma e identità. La seconda serie si immerge nelle emozioni, cercando di rappresentare le percezioni umane attraverso scenari tipici. Infine, la terza serie, si focalizza sulla decontestualizzazione emotiva, mettendo in luce la contrapposizione tra stato d’animo e ambiente.

Attraverso “Retroforma”, Francesca non solo abbraccia l’errore come elemento creativo, ma sottolinea anche come l’intelligenza artificiale possa essere un prezioso alleato nel processo creativo. Il suo obiettivo è ridefinire la percezione negativa delle macchine, dimostrando che i tool di intelligenza artificiale possono essere una fonte di creatività innovativa.

David Holz, fondatore di Midjourney, ha affermato: «L’obiettivo è rendere gli esseri umani più fantasiosi, non creare macchine fantasiose».

Con la sua tesi, Francesca ha pienamente incarnato questo spirito, cercando di aprire nuove strade creative per il futuro del design e della comunicazione visiva.

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Che siate appassionati o meno di Sanremo, avrete di sicuro notato, seguendo anche gli altri programmi Rai, un nuovo look per il logo della televisione pubblica, in occasione del suo anniversario.

Con grande orgoglio vi sveliamo il nome del designer che lo ha realizzato: Danilo D’Alessandro.

Danilo D'Alessandro
Danilo D’Alessandro studente IUAD

Danilo si è laureato poco più di un anno fa in Design della Comunicazione allo IUAD. Durante il suo percorso accademico, ha dato prova più volte del suo talento creativo arrivando in shortlist con il progetto Trypo agli ADCI Awards del 2022 e selezionato per il suo poster “Be Kind as a Flower”, esposto durante IF Festival, in occasione del contest “Fight for Kindness” di Type Campus .

Terminati gli studi, Danilo ha iniziato subito a lavorare presso alcune delle agenzie più note a livello nazionale. Come freelance è stato contattato da un’agenzia romana che gli ha commissionato un lavoro di logo design per conto della RAI, in occasione dei 100 anni della Radio e i 70 della televisione. I nuovi loghi sono disponibili in versione  statica e dinamica, posizionati in testa e in coda a tutti i programmi che trattano il tema dell’anniversario. Inoltre per tutto il 2024 il logo on screen sarà visibile nella parte alta dello schermo durante la messa in onda. Una grande e meritata soddisfazione per Danilo che ci racconta così il suo lavoro:

loghi Rai 70-100

Per la realizzazione del nuovo logo Rai ho inizialmente proposto al cliente tre varianti del medesimo. La prima proposta è stata creata sulla base delle shapes attuali della Rai, forme basic ed elementari. La seconda invece è un netto richiamo al logotipo presente nel rotoscopio Rai, realizzato al fine di ricreare i caratteri mancanti. L’ultima proposta, la scelta finale del cliente, è stata ideata a partire dal concetto del burn-in delle TV. Chiamato anche effetto fantasma, corrisponde al disturbo visivo che le vecchie televisioni facevano nel momento in cui ci si soffermava troppo tempo sullo stesso canale. Il richiamo a questo concetto vuole dunque onorare ed enfatizzare il tempo che è passato per tutte le persone che, da 70 e 100 anni, guardano ed ascoltano la Rai.”

Dal punto di vista tecnico la creazione del bumper animato è stata abbastanza complessa. La sovrapposizione di shapes sul bianco non sempre ha permesso di distinguere queste ultime; per questo motivo ho sopperito al problema utilizzando delle maschere.

Non resta che complimentarci con Danilo certi di condividere con lui ancora molti successi futuri.

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Il 26 gennaio, nella Conference Room della sede IUAD in Corso Lucci 156, si è celebrata l’inaugurazione dell’anno accademico 2023/24, evidenziando l’importanza dell’internazionalizzazione, della trasversalità delle competenze e dell’innovazione. L’evento “Meet IUAD”, continua a rafforzare il legame tra studenti e professionisti nei campi del design, dell’audiovisivo, della comunicazione visiva e della moda.

Esperti del calibro di Manuela Ravasio, Direttore di Marie Claire Italia; Matteo Minà, Giornalista di moda; Nicola Cellemme, Executive Creative Director presso Armando Testa; e Carlo Biasia, Special Projects Architect presso Interni Magazine, hanno partecipato all’evento, moderati dalla giornalista Cinzia Malvini di L7. I relatori hanno condiviso le proprie esperienze professionali, sottolineando l’importanza della versatilità delle competenze e dell’apertura verso nuove sfide future.

Un tema centrale del dibattito è stato l’impiego dell’intelligenza artificiale, che nell’ultimo anno è entrata a far parte anche nella didattica dello IUAD. Gli ospiti hanno espresso la propria opinione sul tema; per Matteo Minà la cultura del lavoro, il sapere e l’empatia che è una peculiarità esclusiva dell’essere umano, restano e saranno sempre centrali nel mondo della moda e non solo. Manuela Ravasio ha evidenziato il potenziale collaborativo degli strumenti A.I. definendoli “complici” e non “nemici” dei professionisti. Nicola Cellemme, oggi in agenzia punto di riferimento in campo AI, ha mostrato, con alcuni esempi, come i vari tool di intelligenza artificiale, offrano la possibilità di vedere realizzate, in tempo reale, le proprio idee per comprendere fin da subito se possono funzionare o meno. Secondo Il Direttore Creativo l’AI si sostituirà il lavoro dei creativi ma creerà nuovi profili professionali che interagiscono con quest’ultima. Conclude il dibattito Carlo Biasia affermando che gli strumenti tecnologici sono uno stimolo e un aiuto per gli studenti e i professionisti del design ma non possono prescindere dalla cultura, dal saper fare e dalla conoscenza, mantenendo sempre lo sguardo fisso verso il passato e la storia.

Dopo l’intervento degli esperti, sono seguiti i saluti istituzionali del Direttore didattico Giuseppina Auricchio che ha augurato, agli studenti delle due sedi di Napoli e Milano, di sviluppare durante il loro percorso formativo coraggio, curiosità e soprattutto una grande determinazione, caratteristica da preservare anche nella carriera.

A termine dell’evento sono intervenuti per i saluti finali, Michele Lettieri, Presidente dell’Accademia Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e Chiara Marciani, Assessore alle politiche giovanili e del lavoro del Comune di Napoli che hanno sottolineato l’importanza di promuovere e sostenere una formazione sempre più tecnica e specializzata, ricordando il ruolo fondamentale che svolge il design e il Made in Italy nel panorama economico italiano.

il Presidente Michele Lettieri salutando gli ospiti, si è rivolto a tutti gli studenti invitandoli a superare i propri limiti personali ma anche geografici, lasciandosi contaminare da altre culture, apprendendo nuove tecniche e tendenze con uno sguardo attento anche verso il mercato del lavoro estero. Ha infine confermato l’impegno dello IUAD nel voler continuare a promuovere nuovi progetti di formazione internazionali, non solo all’interno del circuito Erasmus, ma anche attraverso accordi con istituzioni extra europee soprattutto in Asia, Nord e Sud America, per moltiplicare le opportunità di lavoro e di formazione oltre alle competenze del singolo studente.

Le buone notizie per il dipartimento di Visual Communication dello IUAD continuano:

Primo posto per Nadia Battista (Art Director) e Davide Spedaliere (Copy) con il progetto “Missing Friend” per il contest ADCI Equal, una competition tutta italiana e un modo concreto per premiare la cultura Equal anche nei più giovani. Il progetto risponde al brief di Telefono donna, partner del contest, che pone l’attenzione sulla dinamiche pericolose e le ripercussioni psicologiche devastanti che emergono nelle donne intrappolate in una relazione tossica. Molte ragazze, soprattutto giovani e giovanissime, si ritrovano in una relazione affettiva “abusante” senza esserne consapevoli.

il progetto “Missing Friend” Nadia e Davide

Con il progetto “Missing Friend” Nadia e Davide hanno puntato sulla sensibilizzazione di chi è accanto alle vittime, gli amici, gli unici che possono realmente aiutare a prendere coscienza degli abusi subiti.

Da poco laureati in Design della Comunicazione allo IUAD, i due giovani creativi, avranno la possibilità di rappresentare l’Italia allEuro best Young Creatives Competition, infatti questo riconoscimento permetterà loro di accedere alla competition europea più importante per gli under 30.

Nadia e Davide laureati in Design della Comunicazione

Team formati da coppie creative sono chiamati a realizzare una campagna integrata in risposta a un brief fornito da un’organizzazione di beneficenza o no-profit, il cui nome, obiettivi, strategie e pubblico target sono tenuti segreti fino al briefing che sarà pubblicato il 24 novembre.

I premiati , scelti da una giuria di professionisti internazionali saranno annunciati il 13 dicembre 2023 insieme ai vincitori degli Eurobest Awards. quindi…SAVE THE DATE!

Intanto facciamo il tifo per loro in attesa di scoprire se distingueranno tra i migliori giovani creativi europei. 

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Giovedì 12 ottobre presso la Conference Room dello IUAD in Corso Lucci, 104 di Napoli sono stati presentati i lavori del nuovo tema di ricerca proposto dall’Accademia, intitolato “Maniglie tra pattern e design per scoprire nuovi mondi”, promosso dalla docente arch. Ornella Formati e sviluppato all’interno del Corso Design III del Corso triennale Design e Architettura degli Interni dello IUAD, grazie alla collaborazione con la dottoressa Giovanna Basile fondatrice con Maria e Nicola Basile dello Studio di Product design Hebanon.

Gli studenti dopo una visita didattica tenutasi presso l’azienda Hebanon, nella quale hanno potuto osservare le preziose specie lignee custodite nel caveau di tranciati pluricentenari dell’azienda e aver appreso processi di lavorazione e produzione come l’intaglio e l’intarsio, hanno approfondito la tematica assegnata, progettando linee di maniglie in grado di divenire veri e propri catalizzatori dell’elemento di arredo. Gli allievi, stimolati a progettare pattern ispirati a quattro differenti collezioni, hanno realizzato progetti e prototipi che non solo hanno riscosso grande interesse, ma sono stati premiati dalla dottoressa Giovanna Basile che produrrà quattro dei progetti proposti, alla quale va un particolare ringraziamento per l’attenzione posta alla ricerca progettuale e per la passione che ha saputo trasmettere ai nostri allievi nel premiare i progetti selezionati.

Il primo e il secondo premio sono stati assegnati a Cristina Iazzetta e Maria Grazia Clemente che per la collezione “Design ‘900”, hanno proposto rispettivamente la maniglia “TarsieDIY” e “Letraset 2023”, il terzo premio è stato attribuito a Cinzia Langella che per la Collezione “Archigrip” ispirata alle architetture emblematiche d’Italia ha presentato “Marco“, il quarto posto per problematiche produttive, verrà in seguito conferito a uno dei due prodotti della collezione “Fabulae” la maniglia “Médō” e la maniglia “Sonor-ōris” progettate rispettivamente da Filomena Treglia e Arianna De Pasquale.

La collezione “Design ‘900” è un contributo agli eccezionali designer che nel Novecento hanno segnato la storia del prodotto industriale. Prova a rappresentare, in un’armoniosa fusione tra passato e presente, i segni e le innovazioni introdotte dai grandi maestri del design del secolo scorso. “Design ‘900” racchiude al suo interno tante piccole linee ispirate agli stili e ai principi distintivi di designer come Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Joe Colombo, Bruno Munari, Carlo Scarpa, Gae Aulenti, Franco Albini e Gio Ponti. Le linee vanno oltre la semplice ispirazione estetica, infatti, provano a riproporre l’approccio progettuale che ogni designer selezionato ha avuto nella costruzione dei propri prodotti. Tra le sette linee proposte per la collezione “Design ‘900” troviamo il primo premio “Tarsie DIY” e il secondo premio “Letraset 2023”.

Il primo premio a Cristina Iazzetta per la linea di maniglie:  “Tarsie DIY”.

La linea di maniglie “TarsieDIY” riceve il primo premio perché combina la sperimentazione di Enzo Mari con l’eleganza dell’intarsio e dell’intaglio. Il concept alla base del progetto è la personalizzazione. La maniglia è, infatti, composta da un primo componente bloccato all’anta che, grazie a una fessura, accoglie un secondo elemento personalizzabile. Il progetto vuole coinvolgere l’acquirente, che può sostituire in autonomia il “pannello decorativo” e esprimere un processo creativo proprio della filosofia di Enzo Mari. Gli stessi intarsi riportati sulla maniglia evocano grafie e “segni” appartenenti al linguaggio del designer.

Il secondo premio a Maria Grazia Clemente per la linea di maniglie “Letraset 2023”.

La maniglia “Letraset 2023” che utilizza come tecnica costruttiva sia l’intaglio che l’intarsio, vuole dopo 50 anni, ricordare la decorazione per il tessuto progettato nel 1983 da Ettore Sottsass per il Gruppo Memphis. Il progetto declina i “segni” del designer in una griglia strutturale bloccata, all’interno della quale le essenze si alternano secondo una logica di pieni e vuoti. La linea presenta più declinazioni che vanno da una versione più articolata a una più semplice.

Il terzo premio la collezione “ArchiGrip”

Il naming della collezione “ArchiGrip” ottenuto dalla combinazione di due termini “archi”, abbreviazione della parola “architetture”, e “grip” afferrare, vuole raccontare l’obiettivo di progetto: afferrare e catturare l’essenza di alcune delle architetture più iconiche d’Italia come il Monastero di Santa Chiara, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la basilica di San Marco, il Pantheon e Castel del Monte. La Collezione “ArchiGrip” recupera i segni del monumento storico e attraverso la pregiata tecnica dell’intarsio e le combinazioni cromatiche dei differenti legni, crea pattern compositivi in grado di evocare l’opera d’arte.

Il terzo premio a Cinzia Limongello per la linea di maniglie “Marco”.

“Marco” è La linea di maniglie ispirata alla basilica di San Marco a Venezia e in particolare alla famosa pavimentazione a mosaico, realizzata in marmi policromi e presente all’interno della chiesa. La linea propone altre due versioni realizzate entrambe con la tecnica dell’intarsio. La prima riprende la pavimentazione adiacente al portale principale realizzata da Paolo Uccello, la seconda invece riproduce la decorazione presente nel coro.

il quarto premio la collezione “Fabulae” di Filomena Treglia e Arianna De Pasquale.

Le maniglie della linea “Fabulae” s’ispirano al mito, dal greco mythos, il “racconto” di gesta compiute da dei, semidei, eroi e mostri. Attraverso il mito gli antichi provavano a spiegare fenomeni che per loro non erano comprensibili. La collezione s’ispira a tre miti iconici come la Dea Partenope, Teseo e il Minotauro, Medusa e Perseo.

La linea “Médō” trae ispirazione dalla figura mitologica di Medusa e dall’omonimo mito “Medusa e Perseo”. I segni riportati sulla maniglia ricordano la capigliatura della Gorgone, in particolare i ricci che secondo la leggenda si trasformano in velenosi serpenti. Il modulo di base, che evoca un ricciolo dei capelli della Gorgone, viene prima ribaltato e poi specchiato in modo tale da ottenere un disegno che restituisce alla maniglia un senso di movimento e dinamicità.

La linea Sonor-oris ispirata a Partenope vuole restituire il senso del suono, attraverso i vuoti e i pieni delle linee sinuose generati dalle “onde sonore” del canto melodioso delle sirene. Sonor-ōris presenta due versioni, una che utilizza la tecnica dell’intarsio e l’altra dell’intaglio.

I contest sono parte integrante del percorso accademico perchè stimolano la ricerca e la creatività dando la possibilità agli studenti di confrontarsi concretamente con il mondo del lavoro.

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Manifattura di Domodossola, azienda piemontese leader dell’intrecciato in pelle, organizza dal 2015 il concorso per studenti Intreccincantiere realizzato in collaborazione con Lineapelle e il Gruppo Banco BPM. Come ogni anno, studenti under 30 provenienti da scuole di moda e design di tutto il mondo sono stati chiamati a realizzare manufatti utilizzando appunto l’intreccio, sapiente tecnica che caratterizza l’azienda piemontese.

Quest’anno, i giovani designer dovevano ispirarsi alla dimora storica neorinascimentale ubicata nel quartiere Montenapoleone, il Museo Bagatti Valsecchi, dove è avvenuta la premiazione lo scorso 11 Ottobre.

Ad aggiudicarsi il premio per la categoria Calzatura è stata Alessia De Mattia dello IUAD con un modello di zoccoli in grado di portare quattro intrecci diversi. Il progetto cofirmato da Viviana Buhne e Margherita de Gregorio (IUAD) ha vinto la selezione Pelletteria. Le tre studentesse sono iscritte attualmente al corso specialistico in Design dell’Accessorio.

Ci congratuliamo con loro per questo doppio successo.

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Anche quest’anno l’Accademia ha partecipato alla Graduate Fashion Week in qualità di membro della Fashion Graduate Foundation che unisce tutte le piú prestigiose Accademie di Moda a livello mondiale.

Presso il Fashion District di Dubai il 12 ottobre, ha sfilato con la sua collezione SUA QUIQUE PERSONA Thomas Ferrarese studente del corso di Design della Moda presso la sede di Milano.

una grande opportunità per il giovane designer che ha potuto confrontarsi con altri studenti di moda provenienti da ogni parte del mondo, ma soprattutto ha potuto confrontarsi con professionisti internazionali.

Rivedremo in passerella la sua collezione ed anche quelle di alcuni colleghi di corso, in occasione della prossima Fashion Graduate Italia che si terrà al Base. Collegatevi con i nostri social il 25 Ottobre dalle 14.30 per seguire live la sfilata dei più talentuosi studenti IUAD.

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L’Art Directors Club Italiano (ADCI) è l’associazione culturale che dal 1985 riunisce i migliori professionisti nel campo della comunicazione pubblicitaria, assegna ogni anno premi in diverse categorie non solo ai creativi più esperti ma anche ai migliori studenti che si approcciano al settore.

I premi ADCI sono un punto di riferimento per la creatività e la qualità nella comunicazione pubblicitaria in Italia e documentano nel tempo l’evoluzione dei linguaggi, degli stili e dell’uso dei mezzi di comunicazione.

Sabato 07 Ottobre, in occasione dell’evento ADCI AWARDS, tenutosi a Milano presso il Teatro Franco Parenti, l’Accademia IUAD di Napoli, si conferma, ancora una volta, un’istituzione di riferimento per chi desidera specializzarsi nel campo del design e della comunicazione attirando, di fatto, non solo i più talentuosi giovani creativi campani ma di tutto il meridione. Una piccola rivoluzione, un reale cambio di tendenza, che non vede più solo Roma e Milano, ma anche Napoli come polo di attrazione per i settori: pubblicità e comunicazione. Dopo soli quattro anni dalla nascita del corso specialistico di II livello in Art Direction & Copywriting lo IUAD porta a casa ben 4 metalli ADCI, i premi italiani più prestigiosi in ambito pubblicitario.

Ricevono infatti l’oro nella categoria Classic studenti:  Paola Di Stasio, Francesco Coviello e Valeria Covucci Per il progetto “THE FANS”, campagna di sensibilizzazione sui diritti umani che racconta il lato oscuro dei mondiali in QATAR.

La giuria, composta totalmente da professionisti provenienti dalle maggiori agenzie di comunicazione italiane, ha così spiegato le motivazioni dell’oro:

 “Abbiamo premiato tutti quei lavori che contenessero innovazione e volontà di trovare risposte alle grandi tematiche attuali con linguaggi nuovi e coraggiosi. Ma soprattutto abbiamo premiato le idee capaci di emozionare e che riaccenderebbero anche in noi la passione per il nostro lavoro.”

Non solo un Oro per lo IUAD ma molti altri metalli e shortlist sono stati riconosciuti agli studenti, tutti visibilmente emozionati e sopresi alla notizia. La condivisione dei premi ha trasformato poi la premiazione in un momento di festa e di orgoglio per tutta l’Istituzione.

Nel dettaglio i premi sono:

  • Argento: Luca Pariota
  • Bronzo: Paola Di Stasio, Valeria Covucci, Maria D’Ignazio:
  • Bronzo: Annalisa Agrillo, Marica Valente, Valentina Dell’Arciprete
  • In Shortlist: anche gli studenti Michele De Luca, Sara Varzi, Valentina Dell’Arciprete, Gaia Di Napoli Modica Annamaria Palatucci Gaia Di Maio, Adriana Lo Masto, Miriana Cuomo.

Guarda la premiazione su Youtube!

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Venerdì 9 Giugno gli studenti del secondo e terzo anno del corso di Design e Architettura degli Interni hanno incontrato in Aula Magna, l’architetto Carlo Biasia, Special Projects Architect per Interni Magazine, una delle più importanti riviste di design in Italia, fondata nel 1954 e diretta dal 1994 da Gilda Bojardi.
Entusiasta della sua visita in una Napoli in fermento e completamente colorata di azzurro scudetto, Biasia condivide un po’ della sua storia con gli studenti. Vive e lavora a Milano da anni ma si è formato come architetto a Venezia, conseguendo una laurea magistrale in Architettura (specializzazione paesaggio con una tesi di progettazione e fotografia) e studiando anche arte contemporanea, urbanistica e storia.
Si occupa da quasi 15 anni di arte contemporanea, moda e design di prodotto e attualmente lavora per Interni Magazine come special projects architect e in particolare lavora nel team Eventi per la curatela e l’organizzazione generale del Fuorisalone. Scrive anche per i numeri speciali della testata.

Carlo Biasia ph: Settimio Benedusi


Durante il suo incontro con gli studenti IUAD ha sottolineato importanza dell’informazione e della comunicazione quando si parla di progettazione. Grazie non solo al metaverso ma anche a internet sempre più accessibile e aperto, le informazioni raggiungono tutti gli utenti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. L’intelligenza artificiale per la formazione è importante, ma è ancora più fondamentale fare la “differenza”, ovvero trovare l’elemento di unicità, perché il progettista è l’unico a poter avere sempre un controllo finale sulla “macchina”.
E’ importante inoltre progettare in maniera consapevole, capire e informarsi sul design che ci circonda (industrial design, graphic design, product design, ecc) per arrivare a produrre economia circolare. Bisogna considerare tutti gli aspetti correlati al progetto, in modo che il punto di vista dello spettatore non sarà mai univoco, ma dovrà avere sempre elementi diversi che lo stimolano. Per questo, Biasia individua 3 diverse fasi della progettazione: ideazione, sviluppo e comunicazione, sottolineando come la progettazione non è mai un processo individuale ma un atto collettivo, corale in cui devono essere necessariamente coinvolte professionalità diverse.

Tra le varie attività di comunicazione, di particolare rilevanza negli ultimi decenni sono gli eventi dedicati al settore, tra cui il più importante di tutti in Italia è il Fuorisalone di Milano durante la Milan Design Week.
L’idea di un evento dedicato al design al di fuori dei padiglioni chiusi del Salone Del Mobile nasce intorno agli anni 90, quando c’era l’esigenza di avvicinare al prodotto d’arredo un pubblico che non fosse composto dagli addetti al settore ma anche, ad esempio, da studenti universitari. La città di Milano, ridefinita “Design City” è il luogo ideale come punto di riferimento perché in essa confluiscono tutta una serie di energie e stakeholder, partendo dalle aziende di produzione in Brianza, che non volevano essere più all’interno di caotici padiglioni fieristici ma in un contesto più aperto e creativo. La strategia migliore per un’azienda a quel punto era entrare nelle università perché sono spazi che hanno uno scopo divulgativo del sapere e della cultura, con installazioni e non prodotti, con progetti concettuali ed esperienziali, creando in questo modo tantissime occasioni per comunicare e raccontare interagendo con lo spettatore.
Per questo oggi, in particolare con l’avvento dei social, le aziende chiedono ad architetti e designer di progettare installazioni che siano al passo con la comunicazione digitale, in particolare quella che avvicina in maniera diretta ed emozionale lo spettatore.


Biasia, che oggi si occupa in prima persona della curatela dell’evento per la rivista Interni Magazine, assieme al team e sotto la direzione di Gilda Bojardi, spiega ai ragazzi quanto sia fondamentale, creare dei flussi di esperienze affinché tutto quello che è all’interno dello spazio espositivo si possa osservare a 360 gradi e fotografare. Per questo l’oggetto, il prodotto va pensato come fruito da qualcuno. La mostra andrà quindi sempre valutata nel suo complesso, che sia quanto il più armonico possibile, in base al concetto che l’evento vuole esprimere.
Il Fuorisalone è ad oggi un evento unico e di respiro internazionale che richiama ogni anno circa 300 mila visitatori coinvolgendo progettisti, allestitori, aziende e blogger da ogni parte del mondo. Ogni anno arrivano circa 120 progetti nella redazione di Interni Magazine, di cui ne vengono selezionati circa 40 che trovano spazio all’interno dell’Università Statale di Milano, con un lavoro di cantiere incessante di 45 giorni, che coinvolge circa 40 architetti e uffici stampa.
Infine, Biasia ha chiesto agli studenti di architettura di mostrare i propri progetti. Questo è stato un momento di confronto fondamentale per la loro formazione e crescita professionale. Termina poi il suo intervento con un messaggio diretto ai nostri studenti e in generale, a tutti i futuri designer:


Il consiglio che mi sento di dare a uno studente di architettura e design che sta facendo un percorso trasversale e multidisciplinare è di provare a rischiare un po’ di più e di cercare nelle discipline afferenti al mondo dell’architettura ossia la musica, la filosofia, le arti visive quei riferimenti che permettano di eseguire progetti “fuori dagli schemi, ma secondo le regole”. Studiate i colori dei grandi maestri del rinascimento ma anche le forme dell’arte contemporanea, dalle linee di Carlo Scarpa, Luigi Caccia Dominioni, l’atteggiamento di Vico Magistretti e di Achille Castiglioni, ma anche l’energia di Gaetano Pesce, Philip Stark e Karim Rashid. E infine utilizzate sempre la casa da progettare come un grande laboratorio di idee.”


Prima di salutarci, Carlo Biasia, ci ha informato in anteprima, sul tema del prossimo Fuori Salone 2024 : “Cross vision”. Continua a seguire il blog per altre anticipazioni.
Stay tuned!

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Annamaria Palatucci ex studentessa IUAD della Specialistica in Art Direction & Copywriting, è stata selezionata tra i 9 creativi italiani che voleranno a Barcellona per prendere parte all’High Potential Programme, evento di talent scouting promosso da ADCE ( Art Directors Club Europeo).

Il format dell’evento prevede la selezione di 50 giovani tra i più creativi e talentuosi scelti in oltre 18 paesi, che avranno l’opportunità di presentare in un tempo massimo di 5 minuti, il loro miglior progetto accademico e guadagnandosi la possibilità di accedere a colloqui di speed recruitment con i maggiori esponenti rappresentanti di 10 agenzie creative di stampo internazionale.

L’evento di 2 giorni si svolgerà in presenza a Barcellona il 18 e 19 maggio al Disseny Hub e includerà una serie di attività, workshop, speed dating finalizzato alla realizzazione professionale.

Un’opportunità unica per identificare e proteggere le menti creative che daranno forma al futuro dell’industria creativa. I giovani talenti si giocano, infatti, la possibilità di poter fare una prima esperienza lavorativa in una multinazionale di pubblicità europea.

Annamaria Palatucci studentessa di Art & Copy selezionata dal High Potentials Programme
Annamaria Palatucci studentessa di Art & Copy selezionata dal High Potentials Programme

Annamaria ha convinto la giuria di esperti presentando il suo progetto di Tesi in Advertising “Silentium” realizzato insieme alla collega Copy Gaia di Maio. L’abbiamo incontrata per congratularci con lei e chiederle maggiori informazioni sul suo lavoro:

“In Italia il 15% delle coppie soffre di infertilità, una tematica di cui si parla poco e che è oggetto di stereotipi, tabù e stigma sociale.
In questo scenario, le coppie infertili sono sottoposte continuamente a domande scomode o “raptor” fatte loro dagli over 60, una generazione che non comprende il cambiamento dei nuovi stili di vita favorendo incomprensioni e distanza.
Nasce così l’idea di una purpose co-branding activation tra Amazon Pharmacy e Parole Fertili che presentano Silentium, il farmaco non farmaco per il trattamento sintomatico delle domande scomode. Al suo interno un blister completamente vuoto e un bugiardino sensibilizzano le persone e le invitano a rispettare il silenzio. Inoltre una cartolina dal doppio formato, cartaceo o digitale, aiuta le persone a chiedere scusa con l’invio di un messaggio di positività ad una coppia che soffre di infertilità. Attraverso una 360° integrated campaign vengono diffusi su diversi canali, online e offline, messaggi di interruption marketing per simulare l’effetto sorpresa che hanno le domande scomode”.

Annamaria, ha frequentato allo IUAD anche il corso Triennale in Design della Comunicazione. Abbiamo visto sbocciare e crescere il suo grande talento in questi ultimi cinque anni. Siamo quindi tutti molto orgogliosi di questo primo traguardo, certi che sarà solo inizio delle tante soddisfazioni che le riserverà il suo futuro professionale. Non resta che darle un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura europea.

¡Buen viaje!

Silentium progetto di tesi di Annamaria Palatucci e Gaia Di Maio
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Per il terzo anno consecutivo dopo la vittoria delle studentesse IUAD, Claudia Pauzano e Nadia Battista, Emanuele Cobalto, iscritto al Corso Triennale Design della Comunicazione, ha vinto il premio ADCI per i Giovani Leoni 2023. Una competizione indetta dall’Art Directors Club italiano, che gli permetterà di volare a Cannes dal 19 al 23 Giugno per rappresentare l’Italia presso la prestigiosa Roger Hatchuel Academy Cannes Lions, un programma intensivo creato dal Festival Internazionale della creatività per i nuovi talenti emergenti internazionali.

Emanuele Cobalto studente IUAD di Design della Comunicazione
Emanuele studente IUAD di Design della Comunicazione

Emanuele ha vinto realizzando un video in cui presenta sé stesso, le sue passioni e le sue aspettative: “La mia ispirazione principale è stata la serie di Osvaldo Cavandoli, intitolata “la Linea”. Ho scelto di utilizzare solo illustrazioni. Non avevo intenzione di mostrare la mia faccia e la mia voce, ma ho voluto parlare di me attraverso la musica e con giochi di parole. Il concetto di “spinta” è centrale nel mio lavoro, è un omaggio a mio padre, che era disabile. Un tempo io spingevo lui, magari per questo premio è lui che ha dato a me una spinta”.

Lo abbiamo incontrato, ancora visibilmente emozionato e sorpreso, per saperne di più del suo progetto:

  • Il contest chiedeva agli studenti di presentarsi realizzando un video; una richiesta solo in apparenza facile, in realtà sappiamo bene che non è facile descriversi. Nel tuo caso quali aspetti della tua personalità hai voluto comunicare?

Ho voluto raccontarmi attraverso le mie passioni, l’illustrazione e la musica. Sono una persona molto estroversa, nella vita organizzo anche eventi musicali ma in questo video ho voluto mostrare anche la mia parte più intima e solitaria, nonché un momento difficile della mia vita: la perdita di mio padre. Ma il messaggio alla fine resta positivo, perché ho voluto dimostrare che anche quando si cade, bisogna essere capaci di rialzarsi.

  • La musica è una tua passione ma quanto influenza i tuoi progetti?

Moltissimo, è parte della mia vita, quando non disegno, ascolto musica. In questo progetto ho mixato insieme almeno sei track diverse. Trascorro le mie giornate ascoltando musica, facendo video oppure disegnando, tutto questo fa parte di quello che sono.

  • Ti descrivi anche come aspirante Copy. Da cosa nasce questo tuo interesse?
il video di Emanuele Cobalto premiato dall’ADCI

La passione per la scrittura e la lettura è qualcosa nata già quando ero ragazzino, poi ho frequentato il classico e amavo molto il greco. Le parole mi affasciano e vorrei migliorare questa competenza. In realtà anche Graphic Design e Art Direction mi piacciono molto come materie, voglio apprendere più competenze possibili e poi sperimentare.

  • Cosa ti aspetti dalla tua prossima esperienza a Cannes presso la prestigiosa Roger Hactuel Academy?

In questo momento non riesco ancora a crederci, devo ringraziare i miei docenti che mi hanno spronato a realizzare il mio progetto. Sono molto felice ma anche confuso. Sicuramente mi aspetto di incontrare colleghi ma soprattutto professionisti, voglio approfittare di questa occasione e crescere in termini tecnici e creativi.

  • E dopo Cannes? Terminati i tuoi studi, quale professione vorresti svolgere?

Domanda difficile, ma sono certo che non voglio pormi dei limiti. Probabilmente anche da freelance continuerei a realizzare video e illustrazioni, proverei a scrivere contenuti, o perché no, farei anche volentieri un’esperienza in agenzia. Per ora sono certo che la creatività è il mio mondo, il mio futuro perché è parte di me, non potrei fare altro.

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L’Accademia IUAD da sempre investe nel talento dei giovani creativi, che desiderano specializzarsi nel campo della comunicazione oltre che della moda e degli accessori. Per questo motivo, ha indetto il bando di Borsa di studio TOP10 rivolto ai laureati o laureandi che desiderano acquisire competenze teorico pratiche, offrendo gli strumenti e le conoscenze più richieste dal mercato del lavoro.

Non è un caso, infatti che ben il 95% degli studenti, dopo aver conseguito il titolo specialistico in Art Direction & Copywriting e in Design dell’Accessorio, in meno di un anno, ha avuto un’esperienza di lavoro nel settore. La ragione di tale successo è da ricercare anche nel metodo didattico sperimentale e sempre aggiornato, in linea con le richieste delle aziende e delle agenzie. Tale metodo trova applicazione attraverso le attività in aula e in laboratorio svolte da uno staff docente esperto, composto da professionisti in grado di simulare, durante le lezioni, processi e modalità di lavoro tipiche della realtà lavorativa di settore.

Le opportunità di lavoro nel mondo della comunicazione.

La percentuale di inserimento lavorativo, nel settore della comunicazione, dipende da diversi fattori: livello di istruzione, esperienze lavorative, le abilità tecniche e la situazione economica del mercato. In generale, il settore offre molte opportunità di lavoro, soprattutto per i professionisti altamente qualificati in diverse aree tra cui: la pubblicità, il marketing, la produzione audiovisiva e il web design. Inoltre, la digitalizzazione ha avuto un forte impatto, con un aumento della richiesta di professionisti specializzati in digital marketing, social media e tecnologie dell’informazione.

Il Copy e l’Art Director: la coppia creativa della comunicazione.

Tra i protagonisti principali del mondo della pubblicità (e non solo!) troviamo la figura del Copywriter e dell’Art Director, una coppia creativa che collabora insieme per comunicare valori e identità dei brand, ideare prodotti, produrre contenuti social, realizzare spot e campagne pubblicitarie.

Il Copy e l’Art Director sono due professionisti che lavorano a stretto contatto, il Copywriter si occupa della scrittura dei contenuti testuali, mentre l’Art Director si occupa della parte visiva; l’obiettivo è quello di comunicare in modo chiaro ed efficace l’idea o il prodotto da promuovere. Partendo proprio dall’analisi del prodotto o del servizio da comunicare, insieme individuano i punti di forza e gli elementi distintivi da veicolare sui vari canali. Una volta individuati questi elementi, il Copywriter inizia a scrivere i testi, l’Art Director crea il concept visivo, si occupa quindi della realizzazione della grafica, della scelta dei colori e delle immagini.

Se l’idea di comunicare un prodotto o un brand, attraverso la forza delle immagini e delle parole, ti affascina e ti piace il gioco di squadra, questo potrebbe essere il percorso adatto a te.

Il Mercato degli Accessori e le principali figure professionali:

Il mercato delle calzature e della pelletteria in Italia è un settore molto importante e con una lunga tradizione. L’Italia è uno dei principali produttori di scarpe e prodotti in pelle al mondo, con alcune delle marche più prestigiose a livello globale.

Secondo i dati dell’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani (ANCI), il settore della calzatura in Italia conta circa 4.500 imprese e impiega oltre 75.000 persone. Nel 2020, nonostante l’impatto della pandemia da COVID-19, il settore ha registrato un fatturato di circa 9,6 miliardi di euro. Il settore della pelletteria è altrettanto importante conta 32.800 addetti e circa 4.550 imprese attive.

Le principali professioni legate al mercato delle Calzature e della Pelletteria.

Il designer di scarpe e borse è responsabile della creazione di nuovi modelli e stili di calzature e accessori in pelle. Questi professionisti oltre ad avere una forte sensibilità estetica e conoscenza dei materiali e delle tecniche di produzione, devono essere in grado di tenere conto delle tendenze della moda e delle esigenze dei clienti.

Gli sviluppatori di prodotto sono responsabili della ricerca e dello sviluppo di nuovi materiali e tecnologie per la produzione di scarpe e borse. Questi specialisti devono avere una buona conoscenza delle proprietà dei materiali e delle tecniche di produzione. Inoltre, devono essere in grado di identificare le esigenze del mercato e sviluppare nuovi prodotti che soddisfino tali esigenze.

In sintesi, le professioni del settore delle scarpe e della pelletteria spaziano dalla progettazione e produzione allo styling e al marketing; richiedono conoscenze tecniche, estetiche e di mercato, nonché buone capacità di comunicazione. Con la giusta formazione e l’esperienza, queste professioni possono essere altamente gratificanti e offrire numerose opportunità di carriera.

Per conoscere tutto sui percorsi specialistici e come accedere anche alle altre agevolazioni per la formazione di II livello, ti consigliamo di partecipare ai prossimi Open Day online di Aprile. In alternativa, contatta i nostri orientatori e fissa un incontro in sede per una guida personalizzata alla scelta del tuo futuro.

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