Le buone notizie per il dipartimento di Visual Communication dello IUAD continuano:

Primo posto per Nadia Battista (Art Director) e Davide Spedaliere (Copy) con il progetto “Missing Friend” per il contest ADCI Equal, una competition tutta italiana e un modo concreto per premiare la cultura Equal anche nei più giovani. Il progetto risponde al brief di Telefono donna, partner del contest, che pone l’attenzione sulla dinamiche pericolose e le ripercussioni psicologiche devastanti che emergono nelle donne intrappolate in una relazione tossica. Molte ragazze, soprattutto giovani e giovanissime, si ritrovano in una relazione affettiva “abusante” senza esserne consapevoli.

il progetto “Missing Friend” Nadia e Davide

Con il progetto “Missing Friend” Nadia e Davide hanno puntato sulla sensibilizzazione di chi è accanto alle vittime, gli amici, gli unici che possono realmente aiutare a prendere coscienza degli abusi subiti.

Da poco laureati in Design della Comunicazione allo IUAD, i due giovani creativi, avranno la possibilità di rappresentare l’Italia allEuro best Young Creatives Competition, infatti questo riconoscimento permetterà loro di accedere alla competition europea più importante per gli under 30.

Nadia e Davide laureati in Design della Comunicazione

Team formati da coppie creative sono chiamati a realizzare una campagna integrata in risposta a un brief fornito da un’organizzazione di beneficenza o no-profit, il cui nome, obiettivi, strategie e pubblico target sono tenuti segreti fino al briefing che sarà pubblicato il 24 novembre.

I premiati , scelti da una giuria di professionisti internazionali saranno annunciati il 13 dicembre 2023 insieme ai vincitori degli Eurobest Awards. quindi…SAVE THE DATE!

Intanto facciamo il tifo per loro in attesa di scoprire se distingueranno tra i migliori giovani creativi europei. 

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Giovedì 12 ottobre presso la Conference Room dello IUAD in Corso Lucci, 104 di Napoli sono stati presentati i lavori del nuovo tema di ricerca proposto dall’Accademia, intitolato “Maniglie tra pattern e design per scoprire nuovi mondi”, promosso dalla docente arch. Ornella Formati e sviluppato all’interno del Corso Design III del Corso triennale Design e Architettura degli Interni dello IUAD, grazie alla collaborazione con la dottoressa Giovanna Basile fondatrice con Maria e Nicola Basile dello Studio di Product design Hebanon.

Gli studenti dopo una visita didattica tenutasi presso l’azienda Hebanon, nella quale hanno potuto osservare le preziose specie lignee custodite nel caveau di tranciati pluricentenari dell’azienda e aver appreso processi di lavorazione e produzione come l’intaglio e l’intarsio, hanno approfondito la tematica assegnata, progettando linee di maniglie in grado di divenire veri e propri catalizzatori dell’elemento di arredo. Gli allievi, stimolati a progettare pattern ispirati a quattro differenti collezioni, hanno realizzato progetti e prototipi che non solo hanno riscosso grande interesse, ma sono stati premiati dalla dottoressa Giovanna Basile che produrrà quattro dei progetti proposti, alla quale va un particolare ringraziamento per l’attenzione posta alla ricerca progettuale e per la passione che ha saputo trasmettere ai nostri allievi nel premiare i progetti selezionati.

Il primo e il secondo premio sono stati assegnati a Cristina Iazzetta e Maria Grazia Clemente che per la collezione “Design ‘900”, hanno proposto rispettivamente la maniglia “TarsieDIY” e “Letraset 2023”, il terzo premio è stato attribuito a Cinzia Langella che per la Collezione “Archigrip” ispirata alle architetture emblematiche d’Italia ha presentato “Marco“, il quarto posto per problematiche produttive, verrà in seguito conferito a uno dei due prodotti della collezione “Fabulae” la maniglia “Médō” e la maniglia “Sonor-ōris” progettate rispettivamente da Filomena Treglia e Arianna De Pasquale.

La collezione “Design ‘900” è un contributo agli eccezionali designer che nel Novecento hanno segnato la storia del prodotto industriale. Prova a rappresentare, in un’armoniosa fusione tra passato e presente, i segni e le innovazioni introdotte dai grandi maestri del design del secolo scorso. “Design ‘900” racchiude al suo interno tante piccole linee ispirate agli stili e ai principi distintivi di designer come Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Joe Colombo, Bruno Munari, Carlo Scarpa, Gae Aulenti, Franco Albini e Gio Ponti. Le linee vanno oltre la semplice ispirazione estetica, infatti, provano a riproporre l’approccio progettuale che ogni designer selezionato ha avuto nella costruzione dei propri prodotti. Tra le sette linee proposte per la collezione “Design ‘900” troviamo il primo premio “Tarsie DIY” e il secondo premio “Letraset 2023”.

Il primo premio a Cristina Iazzetta per la linea di maniglie:  “Tarsie DIY”.

La linea di maniglie “TarsieDIY” riceve il primo premio perché combina la sperimentazione di Enzo Mari con l’eleganza dell’intarsio e dell’intaglio. Il concept alla base del progetto è la personalizzazione. La maniglia è, infatti, composta da un primo componente bloccato all’anta che, grazie a una fessura, accoglie un secondo elemento personalizzabile. Il progetto vuole coinvolgere l’acquirente, che può sostituire in autonomia il “pannello decorativo” e esprimere un processo creativo proprio della filosofia di Enzo Mari. Gli stessi intarsi riportati sulla maniglia evocano grafie e “segni” appartenenti al linguaggio del designer.

Il secondo premio a Maria Grazia Clemente per la linea di maniglie “Letraset 2023”.

La maniglia “Letraset 2023” che utilizza come tecnica costruttiva sia l’intaglio che l’intarsio, vuole dopo 50 anni, ricordare la decorazione per il tessuto progettato nel 1983 da Ettore Sottsass per il Gruppo Memphis. Il progetto declina i “segni” del designer in una griglia strutturale bloccata, all’interno della quale le essenze si alternano secondo una logica di pieni e vuoti. La linea presenta più declinazioni che vanno da una versione più articolata a una più semplice.

Il terzo premio la collezione “ArchiGrip”

Il naming della collezione “ArchiGrip” ottenuto dalla combinazione di due termini “archi”, abbreviazione della parola “architetture”, e “grip” afferrare, vuole raccontare l’obiettivo di progetto: afferrare e catturare l’essenza di alcune delle architetture più iconiche d’Italia come il Monastero di Santa Chiara, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la basilica di San Marco, il Pantheon e Castel del Monte. La Collezione “ArchiGrip” recupera i segni del monumento storico e attraverso la pregiata tecnica dell’intarsio e le combinazioni cromatiche dei differenti legni, crea pattern compositivi in grado di evocare l’opera d’arte.

Il terzo premio a Cinzia Limongello per la linea di maniglie “Marco”.

“Marco” è La linea di maniglie ispirata alla basilica di San Marco a Venezia e in particolare alla famosa pavimentazione a mosaico, realizzata in marmi policromi e presente all’interno della chiesa. La linea propone altre due versioni realizzate entrambe con la tecnica dell’intarsio. La prima riprende la pavimentazione adiacente al portale principale realizzata da Paolo Uccello, la seconda invece riproduce la decorazione presente nel coro.

il quarto premio la collezione “Fabulae” di Filomena Treglia e Arianna De Pasquale.

Le maniglie della linea “Fabulae” s’ispirano al mito, dal greco mythos, il “racconto” di gesta compiute da dei, semidei, eroi e mostri. Attraverso il mito gli antichi provavano a spiegare fenomeni che per loro non erano comprensibili. La collezione s’ispira a tre miti iconici come la Dea Partenope, Teseo e il Minotauro, Medusa e Perseo.

La linea “Médō” trae ispirazione dalla figura mitologica di Medusa e dall’omonimo mito “Medusa e Perseo”. I segni riportati sulla maniglia ricordano la capigliatura della Gorgone, in particolare i ricci che secondo la leggenda si trasformano in velenosi serpenti. Il modulo di base, che evoca un ricciolo dei capelli della Gorgone, viene prima ribaltato e poi specchiato in modo tale da ottenere un disegno che restituisce alla maniglia un senso di movimento e dinamicità.

La linea Sonor-oris ispirata a Partenope vuole restituire il senso del suono, attraverso i vuoti e i pieni delle linee sinuose generati dalle “onde sonore” del canto melodioso delle sirene. Sonor-ōris presenta due versioni, una che utilizza la tecnica dell’intarsio e l’altra dell’intaglio.

I contest sono parte integrante del percorso accademico perchè stimolano la ricerca e la creatività dando la possibilità agli studenti di confrontarsi concretamente con il mondo del lavoro.

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Manifattura di Domodossola, azienda piemontese leader dell’intrecciato in pelle, organizza dal 2015 il concorso per studenti Intreccincantiere realizzato in collaborazione con Lineapelle e il Gruppo Banco BPM. Come ogni anno, studenti under 30 provenienti da scuole di moda e design di tutto il mondo sono stati chiamati a realizzare manufatti utilizzando appunto l’intreccio, sapiente tecnica che caratterizza l’azienda piemontese.

Quest’anno, i giovani designer dovevano ispirarsi alla dimora storica neorinascimentale ubicata nel quartiere Montenapoleone, il Museo Bagatti Valsecchi, dove è avvenuta la premiazione lo scorso 11 Ottobre.

Ad aggiudicarsi il premio per la categoria Calzatura è stata Alessia De Mattia dello IUAD con un modello di zoccoli in grado di portare quattro intrecci diversi. Il progetto cofirmato da Viviana Buhne e Margherita de Gregorio (IUAD) ha vinto la selezione Pelletteria. Le tre studentesse sono iscritte attualmente al corso specialistico in Design dell’Accessorio.

Ci congratuliamo con loro per questo doppio successo.

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Anche quest’anno l’Accademia ha partecipato alla Graduate Fashion Week in qualità di membro della Fashion Graduate Foundation che unisce tutte le piú prestigiose Accademie di Moda a livello mondiale.

Presso il Fashion District di Dubai il 12 ottobre, ha sfilato con la sua collezione SUA QUIQUE PERSONA Thomas Ferrarese studente del corso di Design della Moda presso la sede di Milano.

una grande opportunità per il giovane designer che ha potuto confrontarsi con altri studenti di moda provenienti da ogni parte del mondo, ma soprattutto ha potuto confrontarsi con professionisti internazionali.

Rivedremo in passerella la sua collezione ed anche quelle di alcuni colleghi di corso, in occasione della prossima Fashion Graduate Italia che si terrà al Base. Collegatevi con i nostri social il 25 Ottobre dalle 14.30 per seguire live la sfilata dei più talentuosi studenti IUAD.

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L’Art Directors Club Italiano (ADCI) è l’associazione culturale che dal 1985 riunisce i migliori professionisti nel campo della comunicazione pubblicitaria, assegna ogni anno premi in diverse categorie non solo ai creativi più esperti ma anche ai migliori studenti che si approcciano al settore.

I premi ADCI sono un punto di riferimento per la creatività e la qualità nella comunicazione pubblicitaria in Italia e documentano nel tempo l’evoluzione dei linguaggi, degli stili e dell’uso dei mezzi di comunicazione.

Sabato 07 Ottobre, in occasione dell’evento ADCI AWARDS, tenutosi a Milano presso il Teatro Franco Parenti, l’Accademia IUAD di Napoli, si conferma, ancora una volta, un’istituzione di riferimento per chi desidera specializzarsi nel campo del design e della comunicazione attirando, di fatto, non solo i più talentuosi giovani creativi campani ma di tutto il meridione. Una piccola rivoluzione, un reale cambio di tendenza, che non vede più solo Roma e Milano, ma anche Napoli come polo di attrazione per i settori: pubblicità e comunicazione. Dopo soli quattro anni dalla nascita del corso specialistico di II livello in Art Direction & Copywriting lo IUAD porta a casa ben 4 metalli ADCI, i premi italiani più prestigiosi in ambito pubblicitario.

Ricevono infatti l’oro nella categoria Classic studenti:  Paola Di Stasio, Francesco Coviello e Valeria Covucci Per il progetto “THE FANS”, campagna di sensibilizzazione sui diritti umani che racconta il lato oscuro dei mondiali in QATAR.

La giuria, composta totalmente da professionisti provenienti dalle maggiori agenzie di comunicazione italiane, ha così spiegato le motivazioni dell’oro:

 “Abbiamo premiato tutti quei lavori che contenessero innovazione e volontà di trovare risposte alle grandi tematiche attuali con linguaggi nuovi e coraggiosi. Ma soprattutto abbiamo premiato le idee capaci di emozionare e che riaccenderebbero anche in noi la passione per il nostro lavoro.”

Non solo un Oro per lo IUAD ma molti altri metalli e shortlist sono stati riconosciuti agli studenti, tutti visibilmente emozionati e sopresi alla notizia. La condivisione dei premi ha trasformato poi la premiazione in un momento di festa e di orgoglio per tutta l’Istituzione.

Nel dettaglio i premi sono:

  • Argento: Luca Pariota
  • Bronzo: Paola Di Stasio, Valeria Covucci, Maria D’Ignazio:
  • Bronzo: Annalisa Agrillo, Marica Valente, Valentina Dell’Arciprete
  • In Shortlist: anche gli studenti Michele De Luca, Sara Varzi, Valentina Dell’Arciprete, Gaia Di Napoli Modica Annamaria Palatucci Gaia Di Maio, Adriana Lo Masto, Miriana Cuomo.

Guarda la premiazione su Youtube!

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Venerdì 9 Giugno gli studenti del secondo e terzo anno del corso di Design e Architettura degli Interni hanno incontrato in Aula Magna, l’architetto Carlo Biasia, Special Projects Architect per Interni Magazine, una delle più importanti riviste di design in Italia, fondata nel 1954 e diretta dal 1994 da Gilda Bojardi.
Entusiasta della sua visita in una Napoli in fermento e completamente colorata di azzurro scudetto, Biasia condivide un po’ della sua storia con gli studenti. Vive e lavora a Milano da anni ma si è formato come architetto a Venezia, conseguendo una laurea magistrale in Architettura (specializzazione paesaggio con una tesi di progettazione e fotografia) e studiando anche arte contemporanea, urbanistica e storia.
Si occupa da quasi 15 anni di arte contemporanea, moda e design di prodotto e attualmente lavora per Interni Magazine come special projects architect e in particolare lavora nel team Eventi per la curatela e l’organizzazione generale del Fuorisalone. Scrive anche per i numeri speciali della testata.

Carlo Biasia ph: Settimio Benedusi


Durante il suo incontro con gli studenti IUAD ha sottolineato importanza dell’informazione e della comunicazione quando si parla di progettazione. Grazie non solo al metaverso ma anche a internet sempre più accessibile e aperto, le informazioni raggiungono tutti gli utenti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. L’intelligenza artificiale per la formazione è importante, ma è ancora più fondamentale fare la “differenza”, ovvero trovare l’elemento di unicità, perché il progettista è l’unico a poter avere sempre un controllo finale sulla “macchina”.
E’ importante inoltre progettare in maniera consapevole, capire e informarsi sul design che ci circonda (industrial design, graphic design, product design, ecc) per arrivare a produrre economia circolare. Bisogna considerare tutti gli aspetti correlati al progetto, in modo che il punto di vista dello spettatore non sarà mai univoco, ma dovrà avere sempre elementi diversi che lo stimolano. Per questo, Biasia individua 3 diverse fasi della progettazione: ideazione, sviluppo e comunicazione, sottolineando come la progettazione non è mai un processo individuale ma un atto collettivo, corale in cui devono essere necessariamente coinvolte professionalità diverse.

Tra le varie attività di comunicazione, di particolare rilevanza negli ultimi decenni sono gli eventi dedicati al settore, tra cui il più importante di tutti in Italia è il Fuorisalone di Milano durante la Milan Design Week.
L’idea di un evento dedicato al design al di fuori dei padiglioni chiusi del Salone Del Mobile nasce intorno agli anni 90, quando c’era l’esigenza di avvicinare al prodotto d’arredo un pubblico che non fosse composto dagli addetti al settore ma anche, ad esempio, da studenti universitari. La città di Milano, ridefinita “Design City” è il luogo ideale come punto di riferimento perché in essa confluiscono tutta una serie di energie e stakeholder, partendo dalle aziende di produzione in Brianza, che non volevano essere più all’interno di caotici padiglioni fieristici ma in un contesto più aperto e creativo. La strategia migliore per un’azienda a quel punto era entrare nelle università perché sono spazi che hanno uno scopo divulgativo del sapere e della cultura, con installazioni e non prodotti, con progetti concettuali ed esperienziali, creando in questo modo tantissime occasioni per comunicare e raccontare interagendo con lo spettatore.
Per questo oggi, in particolare con l’avvento dei social, le aziende chiedono ad architetti e designer di progettare installazioni che siano al passo con la comunicazione digitale, in particolare quella che avvicina in maniera diretta ed emozionale lo spettatore.


Biasia, che oggi si occupa in prima persona della curatela dell’evento per la rivista Interni Magazine, assieme al team e sotto la direzione di Gilda Bojardi, spiega ai ragazzi quanto sia fondamentale, creare dei flussi di esperienze affinché tutto quello che è all’interno dello spazio espositivo si possa osservare a 360 gradi e fotografare. Per questo l’oggetto, il prodotto va pensato come fruito da qualcuno. La mostra andrà quindi sempre valutata nel suo complesso, che sia quanto il più armonico possibile, in base al concetto che l’evento vuole esprimere.
Il Fuorisalone è ad oggi un evento unico e di respiro internazionale che richiama ogni anno circa 300 mila visitatori coinvolgendo progettisti, allestitori, aziende e blogger da ogni parte del mondo. Ogni anno arrivano circa 120 progetti nella redazione di Interni Magazine, di cui ne vengono selezionati circa 40 che trovano spazio all’interno dell’Università Statale di Milano, con un lavoro di cantiere incessante di 45 giorni, che coinvolge circa 40 architetti e uffici stampa.
Infine, Biasia ha chiesto agli studenti di architettura di mostrare i propri progetti. Questo è stato un momento di confronto fondamentale per la loro formazione e crescita professionale. Termina poi il suo intervento con un messaggio diretto ai nostri studenti e in generale, a tutti i futuri designer:


Il consiglio che mi sento di dare a uno studente di architettura e design che sta facendo un percorso trasversale e multidisciplinare è di provare a rischiare un po’ di più e di cercare nelle discipline afferenti al mondo dell’architettura ossia la musica, la filosofia, le arti visive quei riferimenti che permettano di eseguire progetti “fuori dagli schemi, ma secondo le regole”. Studiate i colori dei grandi maestri del rinascimento ma anche le forme dell’arte contemporanea, dalle linee di Carlo Scarpa, Luigi Caccia Dominioni, l’atteggiamento di Vico Magistretti e di Achille Castiglioni, ma anche l’energia di Gaetano Pesce, Philip Stark e Karim Rashid. E infine utilizzate sempre la casa da progettare come un grande laboratorio di idee.”


Prima di salutarci, Carlo Biasia, ci ha informato in anteprima, sul tema del prossimo Fuori Salone 2024 : “Cross vision”. Continua a seguire il blog per altre anticipazioni.
Stay tuned!

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