La sesta edizione del World Footwear Congress, un evento ideato dalla Confederazione Europea della Calzatura (CEC), ha avuto luogo per la prima volta in Italia, con precisione a Napoli.

Napoli per tre giorni, capitale mondiale della calzatura.

La scelta di Napoli non è stata casuale, per l’Italia Assocalzaturifici stima un giro d’affari di oltre 14 miliardi di euro l’anno, raggiunto da oltre 4000 calzaturifici diversi, e la Campania si colloca tra le prime nove regioni europee per numero di addetti.

La manifestazione ha raccolto più di trecento partecipanti, tra imprenditori, esperti ed appassionati, provenienti da quindici diversi paesi nel mondo tra cui Cina, Corea, Usa e Russia.

A quest’edizione del congresso hanno partecipato trentacinque relatori diversi, tra cui anche il Ministro dei Beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, l’Assessore regionale alla Formazione e alle Pari Opportunità Chiara Marciani e il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Il comitato organizzatore del Congresso, promosso da Iuad Accademia della Moda è stato composto da Carlo Casillo Presidente Sezione Sistema Moda Unione Industriali Napoli; Pasquale Della Pia, consigliere nazionale Assocalzaturifici; Michele Lettieri, Presidente IUAD Accademia della Moda di Napoli; Cleto Sagripanti, Presidente Confederazione dei Calzaturieri Europei (CEC); Marcello Tortora, Amministratore Delegato di MEDIAS Srl.

La delegazione ha anche visitato istituti e aziende napoletane, eccellenza del settore footwear e pelle come l’Italian Leather Research Institute di Poggioreale che a breve verrà spostato a Pozzuoli, Kiton e lo showroom di Mario Valentino.

I temi principali del congresso sono stati la sostenibilità del settore calzaturiero, dove principalmente si lavorano pelli con il largo utilizzo di agenti chimici, e le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dal web ai professionisti ed artigiani della calzatura.

Quando si parla di sostenibilità, in particolare sono necessarie due digressioni diverse. La prima sulla penuria di veri professionisti, problema a cui Accademia della Moda cerca di dare il suo contributo con il percorso formativo specialistico del design dell’accessorio. Ogni anno infatti, le grandi industrie della calzatura fanno molta fatica a trovare persone con una reale formazione nel settore, rendendo il ricambio del personale e l’introduzione di nuove risorse piuttosto difficoltoso.

Il processo di lavorazione della pelle per abbigliamento ed accessori è potenzialmente rischioso per l’ambiente, per l’abbondante utilizzo di prodotti chimici. In Italia, che è uno dei maggiori produttori, ma anche in Europa, sono stati moltissimi gli investimenti e gli sforzi per attenersi a norme sempre più stringenti sugli agenti inquinanti. Gli standard del settore sono in continua evoluzione proprio per garantire il minor impatto ambientale possibile, e con questo spirito si sono incontrati i partecipanti del World Footwear Congress, che senza dubbio è stato un successo per tutti.

Invece per capire quanto sia importante la digitalizzazione del settore, basta fare riferimento ai numeri degli ecommerce in italia, che nel 2018 hanno superato i 27 miliardi di euro. In particolare il settore abbigliamento ha registrato un giro d’affari di quasi 3 miliardi, con un netto +20% rispetto all’anno precedente