Giovedì 12 ottobre presso la Conference Room dello IUAD in Corso Lucci, 104 di Napoli sono stati presentati i lavori del nuovo tema di ricerca proposto dall’Accademia, intitolato “Maniglie tra pattern e design per scoprire nuovi mondi”, promosso dalla docente arch. Ornella Formati e sviluppato all’interno del Corso Design III del Corso triennale Design e Architettura degli Interni dello IUAD, grazie alla collaborazione con la dottoressa Giovanna Basile fondatrice con Maria e Nicola Basile dello Studio di Product design Hebanon.

Gli studenti dopo una visita didattica tenutasi presso l’azienda Hebanon, nella quale hanno potuto osservare le preziose specie lignee custodite nel caveau di tranciati pluricentenari dell’azienda e aver appreso processi di lavorazione e produzione come l’intaglio e l’intarsio, hanno approfondito la tematica assegnata, progettando linee di maniglie in grado di divenire veri e propri catalizzatori dell’elemento di arredo. Gli allievi, stimolati a progettare pattern ispirati a quattro differenti collezioni, hanno realizzato progetti e prototipi che non solo hanno riscosso grande interesse, ma sono stati premiati dalla dottoressa Giovanna Basile che produrrà quattro dei progetti proposti, alla quale va un particolare ringraziamento per l’attenzione posta alla ricerca progettuale e per la passione che ha saputo trasmettere ai nostri allievi nel premiare i progetti selezionati.

Il primo e il secondo premio sono stati assegnati a Cristina Iazzetta e Maria Grazia Clemente che per la collezione “Design ‘900”, hanno proposto rispettivamente la maniglia “TarsieDIY” e “Letraset 2023”, il terzo premio è stato attribuito a Cinzia Langella che per la Collezione “Archigrip” ispirata alle architetture emblematiche d’Italia ha presentato “Marco“, il quarto posto per problematiche produttive, verrà in seguito conferito a uno dei due prodotti della collezione “Fabulae” la maniglia “Médō” e la maniglia “Sonor-ōris” progettate rispettivamente da Filomena Treglia e Arianna De Pasquale.

La collezione “Design ‘900” è un contributo agli eccezionali designer che nel Novecento hanno segnato la storia del prodotto industriale. Prova a rappresentare, in un’armoniosa fusione tra passato e presente, i segni e le innovazioni introdotte dai grandi maestri del design del secolo scorso. “Design ‘900” racchiude al suo interno tante piccole linee ispirate agli stili e ai principi distintivi di designer come Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Enzo Mari, Joe Colombo, Bruno Munari, Carlo Scarpa, Gae Aulenti, Franco Albini e Gio Ponti. Le linee vanno oltre la semplice ispirazione estetica, infatti, provano a riproporre l’approccio progettuale che ogni designer selezionato ha avuto nella costruzione dei propri prodotti. Tra le sette linee proposte per la collezione “Design ‘900” troviamo il primo premio “Tarsie DIY” e il secondo premio “Letraset 2023”.

Il primo premio a Cristina Iazzetta per la linea di maniglie:  “Tarsie DIY”.

La linea di maniglie “TarsieDIY” riceve il primo premio perché combina la sperimentazione di Enzo Mari con l’eleganza dell’intarsio e dell’intaglio. Il concept alla base del progetto è la personalizzazione. La maniglia è, infatti, composta da un primo componente bloccato all’anta che, grazie a una fessura, accoglie un secondo elemento personalizzabile. Il progetto vuole coinvolgere l’acquirente, che può sostituire in autonomia il “pannello decorativo” e esprimere un processo creativo proprio della filosofia di Enzo Mari. Gli stessi intarsi riportati sulla maniglia evocano grafie e “segni” appartenenti al linguaggio del designer.

Il secondo premio a Maria Grazia Clemente per la linea di maniglie “Letraset 2023”.

La maniglia “Letraset 2023” che utilizza come tecnica costruttiva sia l’intaglio che l’intarsio, vuole dopo 50 anni, ricordare la decorazione per il tessuto progettato nel 1983 da Ettore Sottsass per il Gruppo Memphis. Il progetto declina i “segni” del designer in una griglia strutturale bloccata, all’interno della quale le essenze si alternano secondo una logica di pieni e vuoti. La linea presenta più declinazioni che vanno da una versione più articolata a una più semplice.

Il terzo premio la collezione “ArchiGrip”

Il naming della collezione “ArchiGrip” ottenuto dalla combinazione di due termini “archi”, abbreviazione della parola “architetture”, e “grip” afferrare, vuole raccontare l’obiettivo di progetto: afferrare e catturare l’essenza di alcune delle architetture più iconiche d’Italia come il Monastero di Santa Chiara, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, la basilica di San Marco, il Pantheon e Castel del Monte. La Collezione “ArchiGrip” recupera i segni del monumento storico e attraverso la pregiata tecnica dell’intarsio e le combinazioni cromatiche dei differenti legni, crea pattern compositivi in grado di evocare l’opera d’arte.

Il terzo premio a Cinzia Limongello per la linea di maniglie “Marco”.

“Marco” è La linea di maniglie ispirata alla basilica di San Marco a Venezia e in particolare alla famosa pavimentazione a mosaico, realizzata in marmi policromi e presente all’interno della chiesa. La linea propone altre due versioni realizzate entrambe con la tecnica dell’intarsio. La prima riprende la pavimentazione adiacente al portale principale realizzata da Paolo Uccello, la seconda invece riproduce la decorazione presente nel coro.

il quarto premio la collezione “Fabulae” di Filomena Treglia e Arianna De Pasquale.

Le maniglie della linea “Fabulae” s’ispirano al mito, dal greco mythos, il “racconto” di gesta compiute da dei, semidei, eroi e mostri. Attraverso il mito gli antichi provavano a spiegare fenomeni che per loro non erano comprensibili. La collezione s’ispira a tre miti iconici come la Dea Partenope, Teseo e il Minotauro, Medusa e Perseo.

La linea “Médō” trae ispirazione dalla figura mitologica di Medusa e dall’omonimo mito “Medusa e Perseo”. I segni riportati sulla maniglia ricordano la capigliatura della Gorgone, in particolare i ricci che secondo la leggenda si trasformano in velenosi serpenti. Il modulo di base, che evoca un ricciolo dei capelli della Gorgone, viene prima ribaltato e poi specchiato in modo tale da ottenere un disegno che restituisce alla maniglia un senso di movimento e dinamicità.

La linea Sonor-oris ispirata a Partenope vuole restituire il senso del suono, attraverso i vuoti e i pieni delle linee sinuose generati dalle “onde sonore” del canto melodioso delle sirene. Sonor-ōris presenta due versioni, una che utilizza la tecnica dell’intarsio e l’altra dell’intaglio.

I contest sono parte integrante del percorso accademico perchè stimolano la ricerca e la creatività dando la possibilità agli studenti di confrontarsi concretamente con il mondo del lavoro.

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Manifattura di Domodossola, azienda piemontese leader dell’intrecciato in pelle, organizza dal 2015 il concorso per studenti Intreccincantiere realizzato in collaborazione con Lineapelle e il Gruppo Banco BPM. Come ogni anno, studenti under 30 provenienti da scuole di moda e design di tutto il mondo sono stati chiamati a realizzare manufatti utilizzando appunto l’intreccio, sapiente tecnica che caratterizza l’azienda piemontese.

Quest’anno, i giovani designer dovevano ispirarsi alla dimora storica neorinascimentale ubicata nel quartiere Montenapoleone, il Museo Bagatti Valsecchi, dove è avvenuta la premiazione lo scorso 11 Ottobre.

Ad aggiudicarsi il premio per la categoria Calzatura è stata Alessia De Mattia dello IUAD con un modello di zoccoli in grado di portare quattro intrecci diversi. Il progetto cofirmato da Viviana Buhne e Margherita de Gregorio (IUAD) ha vinto la selezione Pelletteria. Le tre studentesse sono iscritte attualmente al corso specialistico in Design dell’Accessorio.

Ci congratuliamo con loro per questo doppio successo.

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Anche quest’anno l’Accademia ha partecipato alla Graduate Fashion Week in qualità di membro della Fashion Graduate Foundation che unisce tutte le piú prestigiose Accademie di Moda a livello mondiale.

Presso il Fashion District di Dubai il 12 ottobre, ha sfilato con la sua collezione SUA QUIQUE PERSONA Thomas Ferrarese studente del corso di Design della Moda presso la sede di Milano.

una grande opportunità per il giovane designer che ha potuto confrontarsi con altri studenti di moda provenienti da ogni parte del mondo, ma soprattutto ha potuto confrontarsi con professionisti internazionali.

Rivedremo in passerella la sua collezione ed anche quelle di alcuni colleghi di corso, in occasione della prossima Fashion Graduate Italia che si terrà al Base. Collegatevi con i nostri social il 25 Ottobre dalle 14.30 per seguire live la sfilata dei più talentuosi studenti IUAD.

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Venerdì 9 Giugno gli studenti del secondo e terzo anno del corso di Design e Architettura degli Interni hanno incontrato in Aula Magna, l’architetto Carlo Biasia, Special Projects Architect per Interni Magazine, una delle più importanti riviste di design in Italia, fondata nel 1954 e diretta dal 1994 da Gilda Bojardi.
Entusiasta della sua visita in una Napoli in fermento e completamente colorata di azzurro scudetto, Biasia condivide un po’ della sua storia con gli studenti. Vive e lavora a Milano da anni ma si è formato come architetto a Venezia, conseguendo una laurea magistrale in Architettura (specializzazione paesaggio con una tesi di progettazione e fotografia) e studiando anche arte contemporanea, urbanistica e storia.
Si occupa da quasi 15 anni di arte contemporanea, moda e design di prodotto e attualmente lavora per Interni Magazine come special projects architect e in particolare lavora nel team Eventi per la curatela e l’organizzazione generale del Fuorisalone. Scrive anche per i numeri speciali della testata.

Carlo Biasia ph: Settimio Benedusi


Durante il suo incontro con gli studenti IUAD ha sottolineato importanza dell’informazione e della comunicazione quando si parla di progettazione. Grazie non solo al metaverso ma anche a internet sempre più accessibile e aperto, le informazioni raggiungono tutti gli utenti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. L’intelligenza artificiale per la formazione è importante, ma è ancora più fondamentale fare la “differenza”, ovvero trovare l’elemento di unicità, perché il progettista è l’unico a poter avere sempre un controllo finale sulla “macchina”.
E’ importante inoltre progettare in maniera consapevole, capire e informarsi sul design che ci circonda (industrial design, graphic design, product design, ecc) per arrivare a produrre economia circolare. Bisogna considerare tutti gli aspetti correlati al progetto, in modo che il punto di vista dello spettatore non sarà mai univoco, ma dovrà avere sempre elementi diversi che lo stimolano. Per questo, Biasia individua 3 diverse fasi della progettazione: ideazione, sviluppo e comunicazione, sottolineando come la progettazione non è mai un processo individuale ma un atto collettivo, corale in cui devono essere necessariamente coinvolte professionalità diverse.

Tra le varie attività di comunicazione, di particolare rilevanza negli ultimi decenni sono gli eventi dedicati al settore, tra cui il più importante di tutti in Italia è il Fuorisalone di Milano durante la Milan Design Week.
L’idea di un evento dedicato al design al di fuori dei padiglioni chiusi del Salone Del Mobile nasce intorno agli anni 90, quando c’era l’esigenza di avvicinare al prodotto d’arredo un pubblico che non fosse composto dagli addetti al settore ma anche, ad esempio, da studenti universitari. La città di Milano, ridefinita “Design City” è il luogo ideale come punto di riferimento perché in essa confluiscono tutta una serie di energie e stakeholder, partendo dalle aziende di produzione in Brianza, che non volevano essere più all’interno di caotici padiglioni fieristici ma in un contesto più aperto e creativo. La strategia migliore per un’azienda a quel punto era entrare nelle università perché sono spazi che hanno uno scopo divulgativo del sapere e della cultura, con installazioni e non prodotti, con progetti concettuali ed esperienziali, creando in questo modo tantissime occasioni per comunicare e raccontare interagendo con lo spettatore.
Per questo oggi, in particolare con l’avvento dei social, le aziende chiedono ad architetti e designer di progettare installazioni che siano al passo con la comunicazione digitale, in particolare quella che avvicina in maniera diretta ed emozionale lo spettatore.


Biasia, che oggi si occupa in prima persona della curatela dell’evento per la rivista Interni Magazine, assieme al team e sotto la direzione di Gilda Bojardi, spiega ai ragazzi quanto sia fondamentale, creare dei flussi di esperienze affinché tutto quello che è all’interno dello spazio espositivo si possa osservare a 360 gradi e fotografare. Per questo l’oggetto, il prodotto va pensato come fruito da qualcuno. La mostra andrà quindi sempre valutata nel suo complesso, che sia quanto il più armonico possibile, in base al concetto che l’evento vuole esprimere.
Il Fuorisalone è ad oggi un evento unico e di respiro internazionale che richiama ogni anno circa 300 mila visitatori coinvolgendo progettisti, allestitori, aziende e blogger da ogni parte del mondo. Ogni anno arrivano circa 120 progetti nella redazione di Interni Magazine, di cui ne vengono selezionati circa 40 che trovano spazio all’interno dell’Università Statale di Milano, con un lavoro di cantiere incessante di 45 giorni, che coinvolge circa 40 architetti e uffici stampa.
Infine, Biasia ha chiesto agli studenti di architettura di mostrare i propri progetti. Questo è stato un momento di confronto fondamentale per la loro formazione e crescita professionale. Termina poi il suo intervento con un messaggio diretto ai nostri studenti e in generale, a tutti i futuri designer:


Il consiglio che mi sento di dare a uno studente di architettura e design che sta facendo un percorso trasversale e multidisciplinare è di provare a rischiare un po’ di più e di cercare nelle discipline afferenti al mondo dell’architettura ossia la musica, la filosofia, le arti visive quei riferimenti che permettano di eseguire progetti “fuori dagli schemi, ma secondo le regole”. Studiate i colori dei grandi maestri del rinascimento ma anche le forme dell’arte contemporanea, dalle linee di Carlo Scarpa, Luigi Caccia Dominioni, l’atteggiamento di Vico Magistretti e di Achille Castiglioni, ma anche l’energia di Gaetano Pesce, Philip Stark e Karim Rashid. E infine utilizzate sempre la casa da progettare come un grande laboratorio di idee.”


Prima di salutarci, Carlo Biasia, ci ha informato in anteprima, sul tema del prossimo Fuori Salone 2024 : “Cross vision”. Continua a seguire il blog per altre anticipazioni.
Stay tuned!

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Annamaria Palatucci ex studentessa IUAD della Specialistica in Art Direction & Copywriting, è stata selezionata tra i 9 creativi italiani che voleranno a Barcellona per prendere parte all’High Potential Programme, evento di talent scouting promosso da ADCE ( Art Directors Club Europeo).

Il format dell’evento prevede la selezione di 50 giovani tra i più creativi e talentuosi scelti in oltre 18 paesi, che avranno l’opportunità di presentare in un tempo massimo di 5 minuti, il loro miglior progetto accademico e guadagnandosi la possibilità di accedere a colloqui di speed recruitment con i maggiori esponenti rappresentanti di 10 agenzie creative di stampo internazionale.

L’evento di 2 giorni si svolgerà in presenza a Barcellona il 18 e 19 maggio al Disseny Hub e includerà una serie di attività, workshop, speed dating finalizzato alla realizzazione professionale.

Un’opportunità unica per identificare e proteggere le menti creative che daranno forma al futuro dell’industria creativa. I giovani talenti si giocano, infatti, la possibilità di poter fare una prima esperienza lavorativa in una multinazionale di pubblicità europea.

Annamaria Palatucci studentessa di Art & Copy selezionata dal High Potentials Programme
Annamaria Palatucci studentessa di Art & Copy selezionata dal High Potentials Programme

Annamaria ha convinto la giuria di esperti presentando il suo progetto di Tesi in Advertising “Silentium” realizzato insieme alla collega Copy Gaia di Maio. L’abbiamo incontrata per congratularci con lei e chiederle maggiori informazioni sul suo lavoro:

“In Italia il 15% delle coppie soffre di infertilità, una tematica di cui si parla poco e che è oggetto di stereotipi, tabù e stigma sociale.
In questo scenario, le coppie infertili sono sottoposte continuamente a domande scomode o “raptor” fatte loro dagli over 60, una generazione che non comprende il cambiamento dei nuovi stili di vita favorendo incomprensioni e distanza.
Nasce così l’idea di una purpose co-branding activation tra Amazon Pharmacy e Parole Fertili che presentano Silentium, il farmaco non farmaco per il trattamento sintomatico delle domande scomode. Al suo interno un blister completamente vuoto e un bugiardino sensibilizzano le persone e le invitano a rispettare il silenzio. Inoltre una cartolina dal doppio formato, cartaceo o digitale, aiuta le persone a chiedere scusa con l’invio di un messaggio di positività ad una coppia che soffre di infertilità. Attraverso una 360° integrated campaign vengono diffusi su diversi canali, online e offline, messaggi di interruption marketing per simulare l’effetto sorpresa che hanno le domande scomode”.

Annamaria, ha frequentato allo IUAD anche il corso Triennale in Design della Comunicazione. Abbiamo visto sbocciare e crescere il suo grande talento in questi ultimi cinque anni. Siamo quindi tutti molto orgogliosi di questo primo traguardo, certi che sarà solo inizio delle tante soddisfazioni che le riserverà il suo futuro professionale. Non resta che darle un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura europea.

¡Buen viaje!

Silentium progetto di tesi di Annamaria Palatucci e Gaia Di Maio
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Per il terzo anno consecutivo dopo la vittoria delle studentesse IUAD, Claudia Pauzano e Nadia Battista, Emanuele Cobalto, iscritto al Corso Triennale Design della Comunicazione, ha vinto il premio ADCI per i Giovani Leoni 2023. Una competizione indetta dall’Art Directors Club italiano, che gli permetterà di volare a Cannes dal 19 al 23 Giugno per rappresentare l’Italia presso la prestigiosa Roger Hatchuel Academy Cannes Lions, un programma intensivo creato dal Festival Internazionale della creatività per i nuovi talenti emergenti internazionali.

Emanuele Cobalto studente IUAD di Design della Comunicazione
Emanuele studente IUAD di Design della Comunicazione

Emanuele ha vinto realizzando un video in cui presenta sé stesso, le sue passioni e le sue aspettative: “La mia ispirazione principale è stata la serie di Osvaldo Cavandoli, intitolata “la Linea”. Ho scelto di utilizzare solo illustrazioni. Non avevo intenzione di mostrare la mia faccia e la mia voce, ma ho voluto parlare di me attraverso la musica e con giochi di parole. Il concetto di “spinta” è centrale nel mio lavoro, è un omaggio a mio padre, che era disabile. Un tempo io spingevo lui, magari per questo premio è lui che ha dato a me una spinta”.

Lo abbiamo incontrato, ancora visibilmente emozionato e sorpreso, per saperne di più del suo progetto:

  • Il contest chiedeva agli studenti di presentarsi realizzando un video; una richiesta solo in apparenza facile, in realtà sappiamo bene che non è facile descriversi. Nel tuo caso quali aspetti della tua personalità hai voluto comunicare?

Ho voluto raccontarmi attraverso le mie passioni, l’illustrazione e la musica. Sono una persona molto estroversa, nella vita organizzo anche eventi musicali ma in questo video ho voluto mostrare anche la mia parte più intima e solitaria, nonché un momento difficile della mia vita: la perdita di mio padre. Ma il messaggio alla fine resta positivo, perché ho voluto dimostrare che anche quando si cade, bisogna essere capaci di rialzarsi.

  • La musica è una tua passione ma quanto influenza i tuoi progetti?

Moltissimo, è parte della mia vita, quando non disegno, ascolto musica. In questo progetto ho mixato insieme almeno sei track diverse. Trascorro le mie giornate ascoltando musica, facendo video oppure disegnando, tutto questo fa parte di quello che sono.

  • Ti descrivi anche come aspirante Copy. Da cosa nasce questo tuo interesse?
il video di Emanuele Cobalto premiato dall’ADCI

La passione per la scrittura e la lettura è qualcosa nata già quando ero ragazzino, poi ho frequentato il classico e amavo molto il greco. Le parole mi affasciano e vorrei migliorare questa competenza. In realtà anche Graphic Design e Art Direction mi piacciono molto come materie, voglio apprendere più competenze possibili e poi sperimentare.

  • Cosa ti aspetti dalla tua prossima esperienza a Cannes presso la prestigiosa Roger Hactuel Academy?

In questo momento non riesco ancora a crederci, devo ringraziare i miei docenti che mi hanno spronato a realizzare il mio progetto. Sono molto felice ma anche confuso. Sicuramente mi aspetto di incontrare colleghi ma soprattutto professionisti, voglio approfittare di questa occasione e crescere in termini tecnici e creativi.

  • E dopo Cannes? Terminati i tuoi studi, quale professione vorresti svolgere?

Domanda difficile, ma sono certo che non voglio pormi dei limiti. Probabilmente anche da freelance continuerei a realizzare video e illustrazioni, proverei a scrivere contenuti, o perché no, farei anche volentieri un’esperienza in agenzia. Per ora sono certo che la creatività è il mio mondo, il mio futuro perché è parte di me, non potrei fare altro.

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