Anna Ruggiero la studentessa finalista al contest internazionale di Untagged x GFF
La Graduate Fashion Foundation ha promosso, quest’anno un contest in collaborazione con la start-up di moda sostenibile Untagged, aperto esclusivamente agli studenti che frequentano l’ultimo anno del corso triennale in Design della Moda presso le università associate alla Graduate Fashion Week.
Per partecipare al concorso, è stato richiesto ai giovani designer di progettare e confezionare un capo realizzato con abiti di seconda mano e senza materiali vergini. Gli studenti vincitori avranno l’opportunità di lavorare con il Team di designer 3D della Graduate Fashion Foundation al loro capo digitale e l’NFT finale sarà messo in vendita.
Tra i finalisti del contest c’è anche Anna Ruggiero, studentessa del Corso triennale di Design della Moda. A breve conosceremo il vincitore, intanto, le abbiamo rivolto qualche domanda sul suo progetto per condividere con lei le sue emozioni in questo momento di attesa:
Perché hai deciso di partecipare al contest internazionale “Untagged X GFF Upcycling & NFT Design Competition” dedicato al upcycling?
Vi racconto la mia storia. Prima di appassionarmi alla moda lavoravo il legno, costruivo pinne per surf board riciclando pezzi dagli skate. Poi ho provato a realizzare una gonna usando vecchi jeans di mio fratello. Mentre mi occupavo di questo progetto, mio padre osservandomi, comprese subito che mi stavo appassionando alla moda. Poco dopo, una sera è tornato a casa da lavoro con la mia prima macchina da cucire. Quando la docente di Fashion Design ci ha informato sulla possibilità di partecipare a questo concorso internazionale, ho accettato subito perché penso sia un modo divertente di sfruttare la creatività; l’idea di realizzare qualcosa di nuovo da un capo o da capi già esistenti è entusiasmante. Mi piace stuzzicare la mia fantasia per immaginare, progettare e poi ricreare una seconda versione di un prodotto, un po’ come dargli una seconda vita, una seconda anima.
Raccontaci del tuo progetto: A cosa ti sei ispirata?
Per il contest ho deciso di creare un vestito usando sempre i vecchi jeans di mio fratello ma ispirandomi al mito della sirena Parthenope, simbolo della mia città “Napoli”. Ho voluto creare un look seducente ed ammaliante proprio come il canto di Parthenope.
Hai Incontrato difficoltà nella fase esecutiva?
No, devo dire che è stato divertente, soddisfacente, quasi terapeutico… Infondo per me ri-creare è una necessità! Ho iniziato a tagliare i vari pezzi di denim dalle tasche, al cinturino, ai bordi quasi a scomporre il jeans e seguendo il progetto che ho disegnato. Successivamente ho iniziato a posizionarli sul manichino, poi mi fermavo, osservavo l’evoluzione del progetto e cercavo di dare armonia al tutto.
Ti aspettavi di arrivare tra i finalisti?
Ho voluto semplicemente provarci… un po’ per gioco, un po’ per passione; trovo sempre stimolante cimentarmi in questo tipo di progetti, quindi non ho pensato al premio, né mi aspettavo di arrivare tra i finalisti, è stata un’emozione fortissima perché ti rendi conto che realmente, quando fai qualcosa con studio e passione, questo viene percepito e apprezzato.
Pensi di continuare la tua ricerca ed il tuo impegno verso una moda più Green?
In realtà ho già intrapreso la strada della sostenibilità, infatti 3 anni fa sono andata a vivere in Costa Rica e proprio lì ho creato il mio brand “BIANKALÚ” (La luce Bianka della luna) ed una linea Green e Slow fashion. Ho deciso di tornare in Italia quando ho scoperto lo IUAD tramite la pagina social. Mi affascinava il percorso di studi e la sensibilità dell’Accademia verso l’ecosostenibilità.
Sono felice della mia scelta perché i miei docenti e i miei colleghi sono per me un’ispirazione incredibile.
Proprio in questi giorni la giuria del contest sta valutando i capi dei finalisti, facciamo un grosso in bocca al lupo ad Anna sperando di poter pubblicare un nuovo articolo dedicato alla sua vittoria 😉