Gli studenti del corso di Design e Architettura degli Interni hanno incontrato virtualmente, durante una lezione di Ecodesign, Maura Crudeli, vice presidente di Yourban 2030, un’organizzazione no profit tutta al femminile nata a Roma, attiva nel settore artistico-architettonico che si occupa di interventi di progettazione e restaurazione di spazi esistenti con grande attenzione al tema della sostenibilità.

La mission di Yourban 2030 è infatti creare strette connessioni tra le discipline dell’urban design e dell’ecodesign in linea con le ultime tendenze che hanno un’attenzione sociale molto forte.

Si tratta di una no profit tutta al femminile nata a Roma con interventi di rigenerazione urbana, artistici e di ecodesign, che focalizza la sua attenzione su quartieri specifici facendo un’analisi in scala, che parte dal singolo spazio (come un muro) e prende poi in considerazione l’intero ecosistema anche sociale come nel caso della periferia.

Arte – Tecnologia – Sostenibilità

Questa è la triade che mettono in connessione: individuano nuove tecnologie e start up e le mettono in contatto con un’artista, per lo più di street art, che la trasformi in qualcosa di bello e funzionale. Il progetto mira a promuovere la street art supportando la creazione di lavori spettacolari dal punto di vista visual che possono contribuire ad un cambiamento nell’ambiente e lanciare messaggi sociali. La prima opera, realizzata nel quartiere romano Ostiense, si chiama “Hunting-pollution” ed è il più grande green murales esistente in Europa, realizzato utilizzando una speciale vernice ecologica che, trattenendo le polveri sottili, è in grado di abbattere l’inquinamento come farebbe un bosco di 30 alberi.

L’idea era come rendere su quel palazzo il disegno che avesse un impatto visivo ad angolo, analizzando tutte le prospettive per capire come le persone avrebbero fruito di quella visione. E’ stato quindi studiato il quartiere, hanno cercato delle tecnologie “air-light” per la prima volta da utilizzare per gli esterni e coinvolto lo street artist Iena Cruz (pseudonimo di Federico Massa) che ha impiegato un mese per completare l’opera che raffigura un airone su un barile di petrolio da cui fuoriescono dei tentacoli, a simboleggiare la lotta della natura contro l’inquinamento. L’intero murales infatti, è realizzato con una speciale vernice, naturale e VOC Free, che neutralizza gli agenti inquinanti come l’ossido e il biossido di azoto fino all’88,8%, purificando l’aria. Questo dipinto, che ricopre due facciate del palazzo con 12 metri quadri di vernice, ha impattato sull’ambiente e, allo stesso tempo, fatto il giro del mondo lanciando un forte messaggio sociale.

In seguito, è stato infatti richiesto un altro murales ad Amsterdam, “Diversity in bureaucracy” sempre con la tecnologia air light ad opera della street artist JDL sul tema della discriminazione. Rappresenta infatti una danzatrice surinamese che balla in un vortice di documenti amministrativi del Comune di Amsterdam. Con il murale, JDL pone l’attenzione su temi come lo stare insieme, la disuguaglianza di classe e la burocrazia.

Yourban 2030 si ispira all’Agenda Globale 2030 delle Nazioni Unite, una roadmap di 17 buoni propositi che le Nazioni Unite hanno sottoscritto in tema di ambiente e sviluppo sostenibile. Ogni obiettivo tratta infatti un tema specifico e un obiettivo che auspicabilmente dovremmo riuscire a raggiungere entro il 2030.

Yourban ogni volta individua un muro e sceglie un obiettivo da raffigurare. Sempre a Roma, nel quartiere San Paolo, è stato realizzato, con una campagna di crowdfunding su GoFundMe, da JDL il secondo murale con vernice “mangia smog” dedicato stavolta al movimento LGBT, come chiaro messaggio contro l’omofobia.

La curiosità è fondamentale per questi interventi perché ti dà realmente la possibilità di capire cosa si muove in quel quartiere. Il progetto deve quindi partire necessariamente dall’ascolto del quartiere altrimenti queste opere rischiano di essere vandalizzate e osteggiate, per cui bisogna fare un lavoro antropologico, sociologico, parlando con le associazioni sul territorio e capirne le esigenze.

Il prossimo progetto in cantiere di Yourban è la realizzazione di uno “smart wall” attraverso un contest fotografico, nell’ambito dei MyLLENNIUM award2 2021 con la Fondazione Barletta, un contest dedicato a fotografi under 30 sul tema della resilienza della natura (R-factor): la natura deve resistere agli impatti distruttivi dell’uomo e reagire per cui i partecipanti devono focalizzarsi su quali sono le strategie di resistenza della natura attraverso uno scatto fotografico. La foto vincitrice verrà riprodotta su un muro a Roma attraverso un mosaico digitale.